NOSTRA SIGNORA DI BONARIA
Dal pannello affisso ad una parete della chiesa leggiamo:
Sorge su un basamento roccioso, sull'omonimo colle, a quota 468 metri s.l.m.; luogo da cui si gode un panorama suggestivo che, nelle giornate limpide, spazia dal vicino castello di Sassai sino alle vette del Gennargentu.
Le notizie storiche acquisite dalla tradizione orale attraverso i registri ecclesiastici conservati nella parrocchia della Beata Vergine Immacolata, fanno risalire il suo impianto presumibilmente al 1893.
Venne edificata dalle maestranze locali, con il contributo di tutta la popolazione, che si curava di portare il materiale a spalla o tramite i carri agricoli trainati dai buoi.
Ha uno schema planimetrico semplice, a navata unica, con presbiterio elevato rispetto al piano della chiesa; costruita con materiali e tecniche tradizionali locali, struttura muraria in pietra e fango, copertura con orditura in capriate di legno, incannucciato e manto di coppi sardi fatti a mano. Originariamente era dotata di campanile a vela. A seguito di alcuni interventi di ristrutturazione la chiesa ha perso le sue caratteristiche tradizionali originarie.
Alcuni racconti popolari fanno supporre origini più antiche. Uno tra i più suggestivi riferisce che la Madonna durante il suo ritrovamento in Sardegna, nel 1370, avesse con sé un foglio in cui si leggeva la richiesta di erigerle una chiesa in Armungia.
TROVI LA SCHEDA COMPLETA NELLA GUIDA ALLE CHIESE CAMPESTRI DELLA PROVINCIA DI CAGLIARI - ordinala qui
La festa
Due le occasioni: il 24 aprile e la domenica che precede il secondo lunedì di settembre. Il simulacro della Vergine, custodito in parrocchia, viene portato alla chiesetta in processione, la sera della vigilia e vi fa rientro la sera del giorno solenne.
Il secondo lunedì di settembre, è ricordato San Sebastiano, con una processione per le vie del paese
Come si raggiunge
si trova su un colle a poche centinaia di metri da Armungia
Sorge su un basamento roccioso, sull'omonimo colle, a quota 468 metri s.l.m.; luogo da cui si gode un panorama suggestivo che, nelle giornate limpide, spazia dal vicino castello di Sassai sino alle vette del Gennargentu.
Le notizie storiche acquisite dalla tradizione orale attraverso i registri ecclesiastici conservati nella parrocchia della Beata Vergine Immacolata, fanno risalire il suo impianto presumibilmente al 1893.
Venne edificata dalle maestranze locali, con il contributo di tutta la popolazione, che si curava di portare il materiale a spalla o tramite i carri agricoli trainati dai buoi.
Ha uno schema planimetrico semplice, a navata unica, con presbiterio elevato rispetto al piano della chiesa; costruita con materiali e tecniche tradizionali locali, struttura muraria in pietra e fango, copertura con orditura in capriate di legno, incannucciato e manto di coppi sardi fatti a mano. Originariamente era dotata di campanile a vela. A seguito di alcuni interventi di ristrutturazione la chiesa ha perso le sue caratteristiche tradizionali originarie.
Alcuni racconti popolari fanno supporre origini più antiche. Uno tra i più suggestivi riferisce che la Madonna durante il suo ritrovamento in Sardegna, nel 1370, avesse con sé un foglio in cui si leggeva la richiesta di erigerle una chiesa in Armungia.
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La festa
Due le occasioni: il 24 aprile e la domenica che precede il secondo lunedì di settembre. Il simulacro della Vergine, custodito in parrocchia, viene portato alla chiesetta in processione, la sera della vigilia e vi fa rientro la sera del giorno solenne.
Il secondo lunedì di settembre, è ricordato San Sebastiano, con una processione per le vie del paese
Come si raggiunge
si trova su un colle a poche centinaia di metri da Armungia