SAN SIMONE
L’isolotto denominato di San Simone o di Sa Illetta, è la maggiore delle diverse isolette che in passato si trovavano all’interno della laguna collegate alla terraferma solo da sottili strisce di sabbia. Attualmente l’isolotto di Sa Illetta si è congiunto con il cordone dunale di La Plaia per il deposito della terra di scavo del porto canale. Il toponimo Sa Illetta deriva probabilmente dalla denominazione spagnola La isleta de Sant Simo (l’isoletta di San Simone), in una carta inedita della prima metà del XVII secolo, conservata nell’Archivio della Corona d’Aragona di Barcellona è detta anche La isleta. In passato l’isolotto era di proprietà privata, le prime notizie certe risalgono al Trecento, l’isolotto di San Simone apparteneva all’arcivescovo di Cagliari, donato forse insieme ad altre pertinenze dal giudice Orzocco-Torchitorio I alla fine dell’XI secolo, i documenti citano la Chiesa di San Simone ma nessun’altra costruzione, pare probabile che l’isola fosse destinata ad attività agricole e data dall’arcivescovo di Cagliari in concessione a privati.
Nel 1405 l’isola e la chiesa furono oggetto di permuta tra l’Arcivescovo di Cagliari e il Priore di San Saturno, come si può constatare da una pergamena conservata presso l’archivio della Curia Arcivescovile di Cagliari, fu ceduta in cambio dell’ospizio di Santa Lucia nel quartiere della Marina. Con la valorizzazione fondiaria dell’isoletta avvenuta nella seconda metà del XVI secolo, il nuovo proprietario, il notaio Pietro Sabater, avviava un’azienda agricola dotata di un buon numero di lavoranti e mezzi; a questo periodo potrebbe risalire l’ampliamento delle strutture della casa colonica ancora esistente, utilizzata in passato probabilmente per stoccare le derrate agricole. Tracce della frequentazione altomedievale rimangono in un grande ambiente voltato a crociera con un’unica colonna di sostegno, è probabile che si tratti d’elementi di recupero provenienti dalla vicina, ma non precisamente localizzata Villa giudicale di Santa Igìa.
La piccola chiesa ha un impianto a mononavata con 3 contrafforti laterali, le sue forme attuali sono databili tra XVI e XVII secolo, ma sia la forma semicircolare dell’abisde sia quanto è possibile desumere dalle fonti testimoniano una precedente fase protoromanica.
La chiesa presenta una facciata con terminale piatto, possiede un bel portale strombato, sormontato da una lunetta ospitante un interessante dipinto. L’opera è dell‘artista sardo Felice Melis Marini e raffigura San Simone benedicente la laguna e i pescatori; fu commissionato a questi dalla famiglia Balletto; all’artista era particolarmente caro il paesaggio della laguna tanto che lo raffigurerà spesso e con diverse tecniche pittoriche. La facciata ospita inoltre un campanile a vela la cui campana reca una scritta in lingua tamil, questa sostituì quella precedente che fu asportata dal Marchese Amat di San Filippo al momento della vendita dell’isola al Cavalier Balleto, in seguito fu versata e fusa per la patria durante la II guerra mondiale
Scheda a cura di Diego Nieddu, studioso di beni culturali
TROVI LA SCHEDA A CURA DI CHIESECAMPESTRI.IT, NELLA GUIDA ALLE CHIESE CAMPESTRI DELLA PROVINCIA DI CAGLIARI - ordinala qui
La festa
Il 28 ottobre. In passato si dava vita ad una processione a mare particolarmente suggestiva, come ci ricorda l'Alziator: "Il pezzo forte della festa pare che fosse la grande parata di barche ed il torneo di scherma col bastone che si svolgeva tra imbarcazione e imbarcazione e finiva, naturalmente con il tuffo nella laguna di uno dei due contendenti". La tradizione assicura che la giostra avvenisse in laguna, ma in un grande dipinto ad olio del XVIII secolo, di G.M. Granari, "Giostra di barche nel porto di Cagliari", la giostra è raffigurata dinanzi al porto
Come si raggiunge
Al km 2 sulla destra della S.S. 195 che da Cagliari porta a Pula, seguendo le indicazioni per Sa Illetta. Per chi arriva dalla parte opposta, deve salire sul cavalcavia Giorgino-Villaggio Pescatori (vedi chiese di Sant'Efisio e della Nostra Signora di Fatima), al km 1.V e fare inversione di marcia
Per saperne di più
associazione sa illetta - comune cagliari -
Nel 1405 l’isola e la chiesa furono oggetto di permuta tra l’Arcivescovo di Cagliari e il Priore di San Saturno, come si può constatare da una pergamena conservata presso l’archivio della Curia Arcivescovile di Cagliari, fu ceduta in cambio dell’ospizio di Santa Lucia nel quartiere della Marina. Con la valorizzazione fondiaria dell’isoletta avvenuta nella seconda metà del XVI secolo, il nuovo proprietario, il notaio Pietro Sabater, avviava un’azienda agricola dotata di un buon numero di lavoranti e mezzi; a questo periodo potrebbe risalire l’ampliamento delle strutture della casa colonica ancora esistente, utilizzata in passato probabilmente per stoccare le derrate agricole. Tracce della frequentazione altomedievale rimangono in un grande ambiente voltato a crociera con un’unica colonna di sostegno, è probabile che si tratti d’elementi di recupero provenienti dalla vicina, ma non precisamente localizzata Villa giudicale di Santa Igìa.
La piccola chiesa ha un impianto a mononavata con 3 contrafforti laterali, le sue forme attuali sono databili tra XVI e XVII secolo, ma sia la forma semicircolare dell’abisde sia quanto è possibile desumere dalle fonti testimoniano una precedente fase protoromanica.
La chiesa presenta una facciata con terminale piatto, possiede un bel portale strombato, sormontato da una lunetta ospitante un interessante dipinto. L’opera è dell‘artista sardo Felice Melis Marini e raffigura San Simone benedicente la laguna e i pescatori; fu commissionato a questi dalla famiglia Balletto; all’artista era particolarmente caro il paesaggio della laguna tanto che lo raffigurerà spesso e con diverse tecniche pittoriche. La facciata ospita inoltre un campanile a vela la cui campana reca una scritta in lingua tamil, questa sostituì quella precedente che fu asportata dal Marchese Amat di San Filippo al momento della vendita dell’isola al Cavalier Balleto, in seguito fu versata e fusa per la patria durante la II guerra mondiale
Scheda a cura di Diego Nieddu, studioso di beni culturali
TROVI LA SCHEDA A CURA DI CHIESECAMPESTRI.IT, NELLA GUIDA ALLE CHIESE CAMPESTRI DELLA PROVINCIA DI CAGLIARI - ordinala qui
La festa
Il 28 ottobre. In passato si dava vita ad una processione a mare particolarmente suggestiva, come ci ricorda l'Alziator: "Il pezzo forte della festa pare che fosse la grande parata di barche ed il torneo di scherma col bastone che si svolgeva tra imbarcazione e imbarcazione e finiva, naturalmente con il tuffo nella laguna di uno dei due contendenti". La tradizione assicura che la giostra avvenisse in laguna, ma in un grande dipinto ad olio del XVIII secolo, di G.M. Granari, "Giostra di barche nel porto di Cagliari", la giostra è raffigurata dinanzi al porto
Come si raggiunge
Al km 2 sulla destra della S.S. 195 che da Cagliari porta a Pula, seguendo le indicazioni per Sa Illetta. Per chi arriva dalla parte opposta, deve salire sul cavalcavia Giorgino-Villaggio Pescatori (vedi chiese di Sant'Efisio e della Nostra Signora di Fatima), al km 1.V e fare inversione di marcia
Per saperne di più
associazione sa illetta - comune cagliari -