SAN GEROLAMO
San Gerolamo de la Murta, donata il 7 gennaio 1565 dall’arcivescovo di Cagliari, al frate eremita Francisco Boy, è ben più antica perché all’epoca risultava essere un eremitaggio abbandonato, con una vicina sorgente, luogo ideale per una vita di penitenza e contemplazione, probabilmente costruita su un preesistente edificio di epoca bizantina
L’iscrizione funeraria murata sulla facciata di una casa prossima alla chiesa, attesta la presenza tra il 1615 ed il 1628, dell’anacoreta Francisco de Quentia, il quale godeva di fama di santità e che nel 1620, con le offerte ricavate, realizzò la piccola campana ancora esistente.
L’impianto attuale del luogo di culto, del XVII secolo, ha linee esterne molto semplici, con un piccolo oculo che si apre sulla facciata provvista di campanile a vela in mattoni che ospita l’antica campanella. Nel 1890, l’edificio, in totale stato di abbandono, era adibito ad ovile e tre anni più tardi un provvidenziale restauro, lo riportò in attività. L’ultimo restauro è del 1994, con il rifacimento della pavimentazione e del soffitto, crollato in seguito alle forti piogge del 1991.
L’unica aula, con copertura lignea, nella sua semplicità contiene una bella acquasantiera del XVII secolo, una pala d’altare databile tra la fine del XVI e gli inizi del XVII, purtroppo mancante del dipinto centrale e 12 candelieri in legno dorato dell’altare, che è in muratura e sul quale vi è la statua del Santo titolare, risalente al Settecento.
scheda dal sito capoterra.net
TROVI LA SCHEDA A CURA DI CHIESECAMPESTRI.IT, NELLA GUIDA ALLE CHIESE CAMPESTRI DELLA PROVINCIA DI CAGLIARI - ordinala qui
La festa
L'ultima domenica di settembre
Come si raggiunge
E’ distante 2,7 km da Capoterra. Partendo dal cimitero in direzione di Poggio dei Pini, si trova un cartello dopo 1,5 km che indica una stradina sulla destra, da percorrere per 1,2 km, di cui gli ultimi 400 metri di strada bianca.
Proseguendo per Poggio dei Pini, si arriva alle chiese campestri di Santa Barbara e Nostra Signora di Lourdes
L’iscrizione funeraria murata sulla facciata di una casa prossima alla chiesa, attesta la presenza tra il 1615 ed il 1628, dell’anacoreta Francisco de Quentia, il quale godeva di fama di santità e che nel 1620, con le offerte ricavate, realizzò la piccola campana ancora esistente.
L’impianto attuale del luogo di culto, del XVII secolo, ha linee esterne molto semplici, con un piccolo oculo che si apre sulla facciata provvista di campanile a vela in mattoni che ospita l’antica campanella. Nel 1890, l’edificio, in totale stato di abbandono, era adibito ad ovile e tre anni più tardi un provvidenziale restauro, lo riportò in attività. L’ultimo restauro è del 1994, con il rifacimento della pavimentazione e del soffitto, crollato in seguito alle forti piogge del 1991.
L’unica aula, con copertura lignea, nella sua semplicità contiene una bella acquasantiera del XVII secolo, una pala d’altare databile tra la fine del XVI e gli inizi del XVII, purtroppo mancante del dipinto centrale e 12 candelieri in legno dorato dell’altare, che è in muratura e sul quale vi è la statua del Santo titolare, risalente al Settecento.
scheda dal sito capoterra.net
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L'ultima domenica di settembre
Come si raggiunge
E’ distante 2,7 km da Capoterra. Partendo dal cimitero in direzione di Poggio dei Pini, si trova un cartello dopo 1,5 km che indica una stradina sulla destra, da percorrere per 1,2 km, di cui gli ultimi 400 metri di strada bianca.
Proseguendo per Poggio dei Pini, si arriva alle chiese campestri di Santa Barbara e Nostra Signora di Lourdes