SANT'AMATORE VESCOVO
La chiesa di Sant’Amadu, inserita fra i santuari cristiani d'Italia censiti nel 1999 con un progetto elaborato da vari Istituti culturali ed Università, è dedicata ad Amatore vescovo africano, oggi compatrono di Gesico assieme a Santa Giusta.
La tradizione e la Chiesa sarda ritengono il Santo uno dei vescovi esiliati in Sardegna, per motivi religiosi, sul finire del V secolo. Giunto nell'isola, allora provincia del Regno vandalico, fu verosimilmente inviato in missione evangelizzatrice nei territori abitati dalle civitates barbarie (da identificare nell'attuale Alta Trexenta e nelle prime propaggini del Sarcidano), ancora dedite a culti non cristiani, dalle quali sarebbe stato martirizzato. Presso la tomba del Santo sorse - verosimilmente già in età tardo-antica o alto-medievale - un santuario, divenuto presto luogo di venerazione e pellegrinaggio, del quale, però, non ci sono rimaste tracce visibili.
I documenti lo ricordano con diversi nomi: nel 1183 come "ecclesia Sancti Amasi" (all'epoca apparteneva all'ordine monastico di San Vittore di Marsiglia), nel 1560 come chiesa rurale (hermita) dedicata a Sant'Amadori.
L'edificio giunto sino a noi, nei secoli sottoposto a diverse modifiche architettoniche e strutturali, risale nelle forme attuali al XVI secolo. La facciata, molto semplice, è arricchita dall'effigie del Santo, scolpita sulla pietra e di gusto popolaresco. All'interno, restaurato negli anni '70 del XX secolo, sono alcune tombe a fossa - resti dell'antica necropoli sulla quale s'impostò l'edificio sacro - e la cosiddetta mola de Santu Amadu, oggetto di culto assieme alle reliquie del Santo e al bel sarcofago strigilato, questi ultimi conservati ed esposti alla venerazione dei fedeli nella vicina chiesa parrocchiale di Santa Giusta
Scheda a cura di Simonetta Sitzia, studiosa di storia medievale
TROVI LA SCHEDA COMPLETA NELLA GUIDA ALLE CHIESE CAMPESTRI DELLA PROVINCIA DI CAGLIARI - ordinala qui
La festa
È regolarmente aperta al culto ogni giovedì e durante i quattro giorni di celebrazioni religiose e civili, che culminano la terza domenica di ottobre.
I festeggiamenti si aprono il venerdì con il trasferimento processionale della reliquia di Sant'Amatore e del suo simulacro, dalla parrocchiale sino al santuario. La giornata conclusiva, il lunedì, è invece vissuta come "la festa dei Gesichesi" e ha una connotazione più intima, essendo prevalentemente frequentata dai devoti del paese.
Alla festa religiosa si affianca una ricca ed articolata fiera di prodotti tipici e nel corso della settimana si svolge la "Sagra della Lumaca", manifestazione gastronomica di grande richiamo.
Tra i vari appuntamenti la rassegna di gruppi canori, denominata "Premio di Sant'Amadu"
Come si raggiunge
È ubicata in un ampio piazzale confinante con il cimitero di Gesico, sulla strada per Mandas, alla periferia del paese.
Per saperne di più
santuari cristiani - you tube
La tradizione e la Chiesa sarda ritengono il Santo uno dei vescovi esiliati in Sardegna, per motivi religiosi, sul finire del V secolo. Giunto nell'isola, allora provincia del Regno vandalico, fu verosimilmente inviato in missione evangelizzatrice nei territori abitati dalle civitates barbarie (da identificare nell'attuale Alta Trexenta e nelle prime propaggini del Sarcidano), ancora dedite a culti non cristiani, dalle quali sarebbe stato martirizzato. Presso la tomba del Santo sorse - verosimilmente già in età tardo-antica o alto-medievale - un santuario, divenuto presto luogo di venerazione e pellegrinaggio, del quale, però, non ci sono rimaste tracce visibili.
I documenti lo ricordano con diversi nomi: nel 1183 come "ecclesia Sancti Amasi" (all'epoca apparteneva all'ordine monastico di San Vittore di Marsiglia), nel 1560 come chiesa rurale (hermita) dedicata a Sant'Amadori.
L'edificio giunto sino a noi, nei secoli sottoposto a diverse modifiche architettoniche e strutturali, risale nelle forme attuali al XVI secolo. La facciata, molto semplice, è arricchita dall'effigie del Santo, scolpita sulla pietra e di gusto popolaresco. All'interno, restaurato negli anni '70 del XX secolo, sono alcune tombe a fossa - resti dell'antica necropoli sulla quale s'impostò l'edificio sacro - e la cosiddetta mola de Santu Amadu, oggetto di culto assieme alle reliquie del Santo e al bel sarcofago strigilato, questi ultimi conservati ed esposti alla venerazione dei fedeli nella vicina chiesa parrocchiale di Santa Giusta
Scheda a cura di Simonetta Sitzia, studiosa di storia medievale
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La festa
È regolarmente aperta al culto ogni giovedì e durante i quattro giorni di celebrazioni religiose e civili, che culminano la terza domenica di ottobre.
I festeggiamenti si aprono il venerdì con il trasferimento processionale della reliquia di Sant'Amatore e del suo simulacro, dalla parrocchiale sino al santuario. La giornata conclusiva, il lunedì, è invece vissuta come "la festa dei Gesichesi" e ha una connotazione più intima, essendo prevalentemente frequentata dai devoti del paese.
Alla festa religiosa si affianca una ricca ed articolata fiera di prodotti tipici e nel corso della settimana si svolge la "Sagra della Lumaca", manifestazione gastronomica di grande richiamo.
Tra i vari appuntamenti la rassegna di gruppi canori, denominata "Premio di Sant'Amadu"
Come si raggiunge
È ubicata in un ampio piazzale confinante con il cimitero di Gesico, sulla strada per Mandas, alla periferia del paese.
Per saperne di più
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