SANTI COSIMO E DAMIANO
Non si conosce il periodo di edificazione ma sappiamo che la prima chiesa, crollò alla fine del '600; venne ricostruita o forse solamente aggiustata, perché risulta che nel 1730 si trovava in rovina e si temeva per il crollo della copertura, che avrebbe potuto danneggiare le antiche statue dei titolari. Perciò il 28 gennaio di quell'anno, un tale Luca Pisu, chiedeva al parroco di Sinnai, Giuseppe Mattana, di poter realizzare a proprie spese, due nicchie per i simulacri, nella cappella di Sant'Antioco e così le statue, furono trasportate nella chiesa parrocchiale, dove si trovano tuttora. Nelle Respuestas del 1777, il parroco dell'epoca comunicava al vicario generale della diocesi cagliaritana, che tra le chiese rurali di Sinnai, l'unica decente era quella di San Cosimo, la cui festa si svolgeva regolarmente; anche lo storico Angius, alla metà dell'Ottocento, cita San Cosimo in buone condizioni.
Il culto per i due taumaturghi non si è mai affievolito ma il loro tempio, ancora una volta versava in condizioni di sfacelo, tanto che venne ricostruito per la terza volta, con le offerte della popolazione e grazie all'iniziativa del canonico Eugenio Puxeddu, nativo del paese, e del parroco Antonio Lobina. Il 6 giugno 1948 il canonico pose la prima pietra e dettò l'iscrizione per la pergamena, che fu murata a perpetuo ricordo dell'evento. Finalmente la nuova chiesa venne inaugurata il 27 settembre 1951 e nel 1955, arricchita di una nuova campana, donata da Ernesto Spiga.
Scheda dal sito sinnai online
La festa
Preceduta da un triduo preparatorio, all'inizio del quale, dopo la celebrazione nella chiesa parrocchiale, in processione si accompagnano i Santi alla propria chiesetta, sistemati dentro un cocchio artistico, trainato da buoi infiorati. Il culmine è il 26 settembre, con la messa solenne cantata ed il panegirico; il 27, al mattino come da tradizione, si celebra la messa per i fedeli di Maracalagonis ed alla sera, uno spettacolo pirotecnico annuncia il rinetro dei Santi in parrocchia. Il giorno successivo, la partecipatissima processione per le vie del paese
Come si raggiunge
Quasi sopravanzata dallo sviluppo urbanistico, si trova alla fine della via omonima, segnalata lungo l'uscita per Maracalagonis
Per saperne di più
sinnaionline -
Il culto per i due taumaturghi non si è mai affievolito ma il loro tempio, ancora una volta versava in condizioni di sfacelo, tanto che venne ricostruito per la terza volta, con le offerte della popolazione e grazie all'iniziativa del canonico Eugenio Puxeddu, nativo del paese, e del parroco Antonio Lobina. Il 6 giugno 1948 il canonico pose la prima pietra e dettò l'iscrizione per la pergamena, che fu murata a perpetuo ricordo dell'evento. Finalmente la nuova chiesa venne inaugurata il 27 settembre 1951 e nel 1955, arricchita di una nuova campana, donata da Ernesto Spiga.
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La festa
Preceduta da un triduo preparatorio, all'inizio del quale, dopo la celebrazione nella chiesa parrocchiale, in processione si accompagnano i Santi alla propria chiesetta, sistemati dentro un cocchio artistico, trainato da buoi infiorati. Il culmine è il 26 settembre, con la messa solenne cantata ed il panegirico; il 27, al mattino come da tradizione, si celebra la messa per i fedeli di Maracalagonis ed alla sera, uno spettacolo pirotecnico annuncia il rinetro dei Santi in parrocchia. Il giorno successivo, la partecipatissima processione per le vie del paese
Come si raggiunge
Quasi sopravanzata dallo sviluppo urbanistico, si trova alla fine della via omonima, segnalata lungo l'uscita per Maracalagonis
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